Sappiamo bene che oggi in Italia rinunciare all’auto per favorire trasporti pubblici è quasi impossibile, ma questo non vuol dire dover rinunciare a scelte eco-sostenibili, soprattutto quando ci muoviamo per turismo e quindi facciamo molti km.
Basta solo un po’ d’impegno, la tecnologia ci viene incontro e grazie a essa possiamo assumere comportamenti eco-sostenibili capaci di tutelare il patrimonio artistico e la salubrità dell’aria dei nostri luoghi di vacanza.
Quando parliamo di inquinamento derivante dalla circolazione dei veicoli, pensiamo soprattutto ai carburanti e quindi dirigiamo le nostre preferenze verso auto elettriche, ibride o a metano, ma dimentichiamo che anche gli pneumatici sono fonte di inquinamento perché sono realizzati con derivati del petrolio; alla fine della loro vita devono essere smaltiti, per la biodegradazione occorrono ben 100 anni e in questo arco temporale rappresentano una vera e propria bomba ecologica che, soprattutto se sottoposta a combustione, provoca forti danni ambientali.
Un aiuto però può arrivare dall’uso di pneumatici vegetali o ricostruiti…ma cosa sono esattamente?
Ricavati dal tarassaco, anche conosciuto come soffione, un’erba dal caratteristico fiore giallo che cresce spontaneamente nei nostri campi, gli pneumatici vegetali sono il frutto di uno studio portato avanti da aziende come Bridgestone. G
li studi condotti hanno rilevato che da esso è possibile ricavare un lattice che permette di costruire pneumatici, ma ci troviamo ancora in una fase iniziale di sperimentazione, nella quale è stato realizzato un prototipo, sebbene la ricerca prometta novità.
Nel nostro piccolo nel frattempo, possiamo ridurre l’inquinamento ed adoperarci per un più facile smaltimento dei rifiuti acquistando online pneumatici rigenerati o ricostruiti, facilmente consultabili nel sito specializzato nella vendita online di pneumatici Offerte-Pneumatici.it.
Sappiamo che la parte che si consuma prima è il battistrada e spesso pur avendo un telaio perfettamente integro dobbiamo cambiare le gomme; in questo caso le stesse possono essere rigenerate cambiando semplicemente il battistrada. Comprare questo tipo di pneumatico porta ad un risparmio del 30-40%, quindi non solo facciamo una scelta ecocompatibile di responsabilità verso il pianeta, ma anche una scelta economica.
L’Unione Europea aiuta nella scelta di pneumatici ecocompatibili perché la Commissione Europea nel 2012 ha stabilito che essi devono avere una speciale etichettatura.
La ricostruzione o rigenerazione degli pneumatici per legge non può essere fatta più di una volta, il che vuol dire che dopo devono essere buttati.
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Ciò, tuttavia, non implica la rinuncia alla sostenibilità ambientale. In questo caso ci sono due possibilità: far in modo che le gomme ormai inutilizzabili vengano utilizzate per il progetto TyGRE, oppure destinate ad altri usi.
Il progetto TyGRE, in particolare, è finanziato dalla Comunità Europea e vede l’impegno di molti marchi del settore: esso permette di bruciare in sicurezza gli pneumatici a temperature superiori ai 1000 C°, permettendo così di avviare un processo disgregativo e recuperare gas tra cui il metano riutilizzabile come combustibile anche per auto.
La seconda possibilità è utilizzare in edilizia i materiali recuperati: in tal caso recuperiamo un ottimo isolante termico ed acustico per solai e pareti.
Infine, si può ricavare un particolare bitume che, rispetto all’asfalto classico di cui sono ricoperte le nostre strade, ha anche una maggiore capacità drenante.
E tu che ne pensi del futuro che si sta prospettando per i nostri pneumatici?
Scrivimi un tuo commento qui sotto 😉
Buona guida eco sostenibile.